La presidente Fulgoni ha acquisito il 100% della società Life in spa: obiettivo crescere in Italia per linee estere

Brescia. Life in riporta «in casa» tutto il capitale e punta al raddoppio delle sedi entro pochi anni.
Proprio lo scorso 6 giugno, infatti, il gruppo dirigente guidato dalla presidente fondatrice Patrizia Fulgoni (al suo fianco ci sono 6 quadri, tutti rigorosamente donna) ha acquisito il 45% del capitale della spa prima in mano a sottoscrittori esterni, diventando attraverso la srl Divisione Corporate, proprietario del 100%. L’agenzia per il lavoro “in rosa” nata a Brescia nelle 2008 è oggi presente sul territorio con ben 11 sedi dalla Lombardia alla Sicilia.
Una scelta, spiega Fulgoni, motivata essenzialmente «dalla volontà di crescere e di decidere in autonomia», anche alla luce dei buoni risultati ottenuti sino ad ora. Del resto, la storia di Life in è tanto originale quanto indice del buon vecchio pragmatismo femminile.
A fondarla, oltre otto anni fa, è un gruppo di professioniste del settore che accolgono la sfida di dar vita ad un’agenzia per il lavoro diversa: «non un grande magazzino, chiarisce Patrizia Furgoni, ma una boutique in cui gli abiti si fanno su misura».
Quindi, fuori dalla metafora decisamente femminile, realtà che si muove su piccoli numeri, ma con un grado di precisione e costumizzazione della ricerca che grandi colossi del settore non possono avere.
In rosa. L’agenzia parte da subito con il vento in poppa, anche per una felice azione di marketing giocata proprio sull’immagine “in rosa” (“in realtà, racconta ancora Patrizia Fulgoni, la decisione di una compagine femminile stata quasi casuale: siamo partite con una squadra di sole donne perché solo loro hanno accolto la sfida che ho proposto. Ma quel punto l’abbiamo cavalcata!”).
I numeri. Nelle due 1009 Life in fattura 5 milioni di euro, che nel 2010 diventano 15 e nel 2011 arrivano 20,5. L’agenzia continua a crescere nel 2015 arriva il record: i ricavi toccano quota 42 milioni dipendenti salgono sino a 50, 46 dei quali di sesso femminile. Il 2016 segna un piccolo arretramento (il fatturato è di 40 mln, ma l’utile operativo è di 2,5) che però non preoccupa la presidente:«Abbiamo deciso di eliminare alcuni grossi clienti che generavano un consistente insoluto, e anche se il fatturato si è un po’ contratto in realtà l’agenzia sta crescendo», tira corto.
Una crescita testimoniata anche dalla volontà di aprire altre agenzie, anche attraverso l’acquisizione di altre società. «I fondi li abbiamo, ma paradossalmente ci mancano le persone», chiarisce il presidente che evidenzia come la difficoltà a reperire capitale umano specializzato non riguardi solo le imprese che si rivolgono a Life in (che spaziano dal comparto alimentare al metalmeccanico all’Oil&Gas), ma anche le stesse agenzie che del collocamento delle risorse umane hanno fatto il loro business.
di Angela Dessi
tratto dalla pagina di ECONOMIA – Giornale di Brescia di Domenica 25 giugno 2017